1100 NM dalla Macedonia alla Toscana

KAVALA - ATENE

GIORNO 1 – 7 Maggio 2024

Finalmente, dopo due mesi di cantiere che sembrarono infiniti, siamo pronti a partire dal Porto di Kavala. Il vento è debole, ma ci sono i delfini a farci compagnia, e un’alba che che riempie l’ aria di una calma così profonda da far sembrare ogni cosa possibile.

La nostra prima colazione vista mare è semplicemente perfetta. Il sole splende, il mare è calmo, e in quel preciso momento cominciamo a realizzare: siamo finalmente partiti! E con il viaggio, prende il via anche la nostra avventura di vita insieme a Serafino, la nostra barca.

Superiamo l’isola di Thassos, lasciandola a poppa, e ci dirigiamo verso una delle tre dita della penisola Calcidica. Tra poco, sbucherà il Monte Athos, imponente e misterioso.

Il tramonto di oggi ha un sapore speciale, come una promessa di momenti irripetibili. Mentre il vento aumenta e la sera cala, ci scontriamo con l’onda contraria, e procediamo con quella sensazione di fatica che solo chi ha navigato sa bene.

La prima notte a bordo è accompagnata da un miliardo di stelle, ma anche da un esercito di navi cargo che sembrano aver deciso di incrociare la nostra rotta, costringendoci ad aumentare il livello di attenzione

GIORNO 2 – 8 Maggio 2024

Al mattino presto ci troviamo tra le isole Kea e Kithnos, con il vento che finalmente gira. Apriamo le vele e partiamo di bolina. Serafino, stabile sul suo fianco, vola a 5/6 nodi. Non appena ci mettiamo in rotta, tornano loro: i delfini, che saltano intorno a noi come se ci stessero dando il benvenuto.

Navighiamo tutto il giorno con un vento perfetto fino a notte fonda, quando finalmente arriviamo alla nostra prima rada per la notte, a sud di Lavrion.

Previsioni per i giorni a seguire: 40 nodi di vento da sud. Quindi, meglio stare al riparo in un posto protetto.

GIORNO 3 – 9 Maggio 

Oggi niente sveglia. Il pensiero dei turni al timone è un ricordo lontano mentre ci svegliamo nella baia, in totale tranquillità. La giornata scorre alternando momenti di relax e piccoli lavoretti a bordo, in perfetto equilibrio tra svago e produttività.

GIORNI 4-5 – 10/11 Maggio

Ecco arrivate le giornate ventose che aspettavamo ! Picchi di 35/40 nodi. Intorno a noi, un’esplosione di windsurf che ci sfrecciano accanto come fossero dei razzi, usandoci come boa. Non possiamo fare a meno di ammirare le loro evoluzioni. Noi intanto ci godiamo il tempo a bordo di Serafino, immersi nella bellezza di questo luogo. Che spettacolo!

GIORNO 6 – 12 Maggio

Sole, mare trasparente e la tentazione di fare il bagno “come mamma ci ha fatto” è troppo forte. Nel pomeriggio, mettiamo il tender in acqua per un giro a terra. Guardiamo Serafino allontanarsi mentre sfrecciamo verso il paesino di Varkitsa.

Lì, troviamo un porticciolo di pescatori e un grazioso paesino con diversi localini tipici e una spiaggia dal mare caraibico.

GIORNO 7 – 13 Maggio

Giro in tender al porticciolo per fare scorta di pesce : tonno e spada, freschissimi.

Poi, nel primo pomeriggio, molliamo gli ormeggi e ci dirigiamo verso Atene, distante solo 10 nm. Con 10/13 nodi di vento al traverso e un po’ di onda, procediamo bene a 4 nodi, fino ad arrivare al porto di ALIMOS Marina.

GIORNO 8 – 14 Maggio

Oggi è tempo di lavori al motore, per partire più sereni. Ma, come si sa, in barca gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, quindi è meglio non abbassare la guardia. E, naturalmente, l’avventura continua.

Navigazione Grecia - Italia

ATENE - ZAKYNTHOS


GIORNO 9 – 15 Maggio

Lasciamo il porto di Alimos con un sorriso e, per celebrare la partenza, ci concediamo una “finta carbonara” improvvisata con pasta greca e bacon. Lontani dall’Italia, anche la cucina si prende le sue libertà. Ma, alla fine, quello che conta è il gusto del momento!

Miglia dopo miglia, arriviamo a Corinto e restiamo in attesa del nostro turno per attraversare il canale.

Quando finalmente ci mettiamo in rotta, il passaggio è incredibile: il canale è tutto illuminato e l’aria profuma di macchia mediterranea. Un’esperienza emozionante che ci fa sentire davvero parte di questo luogo.

GIORNO 10 – 16 Maggio

Dopo svariate miglia di navigazione, finalmente appare davanti a noi il celebre ponte di Patrasso. Chiediamo il permesso via radio e, seguendo le indicazioni, lo attraversiamo. Un altro passaggio che ci lascia senza fiato in questa grande avventura.

All’alba, però, ci accoglie un vento tra i 40 e i 50 nodi e onde alte 3 metri, in anticipo rispetto a quanto prevedeva il meteo.

Che veleggiata! Il vento è in poppa e, insieme alle onde, ci spinge veloce come un razzo. Procediamo così, per circa 6-7 ore, con la barca che sembra volare.

Proprio quando ci avviciniamo all’isola di Zante, l’imprevisto è dietro l’angolo: avaria al motore! Siamo costretti a virare verso l’isola. Con il motore fuori uso, ci mettiamo in cappa filante in mezzo alle onde. Controlliamo il danno e decidiamo di chiamare il porto più vicino.

Purtroppo, a causa del vento e del mare, non possono garantirci l’ormeggio, ma ci indicano una baia vicina.

Arriviamo a vela, con andatura al lasco, e Dimitri, il benzinaio del porto, ci viene in aiuto con il suo gommone, trainandoci fino alla baia.

Un angolo selvaggio della Grecia, che sa di autenticità, nonostante siamo su un’isola turistica.

GIORNO 11 – 17 Maggio

Mentre lavoriamo al motore ci godiamo questo piccolo paradiso, un po’ isolato, un po’ magico, che ci fa sentire come se il tempo si fosse fermato.

GIORNO 12 – 18 Maggio

Risolto il danno, finalmente si riparte!

E la nostra avventura continua.

ZAKYNTHOS - ROSIGNANO


GIORNO 13 – 19 Maggio

L’Arca di Noè, versione mediterranea.

Mentre navighiamo, un gruppo di delfini ci accompagna per un tratto, nuotando con eleganza sotto la barca.

Poco dopo, un piccione, che battezziamo Gigione, si posa sul tendalino e rimane con noi per un giorno intero, come un ospite curioso.

Anche un paio di rondini si uniscono al viaggio, approfittando di un passaggio inaspettato.

E non finisce qui: una tartaruga fa capolino dall’acqua, quasi volesse salutarci prima di proseguire il suo viaggio.

Finalmente, dopo tanto navigare, attraversiamo lo stretto di Messina, tra Scilla e Cariddi, dove correnti e mulinelli in continuo  movimento, rendono il passaggio intenso ma affascinante.

GIORNI 14-15 –  21/21 Maggio

Accostiamo le Isole Eolie , e passiamo vicini a Stromboli, così vicino che sembra quasi di poterlo toccare. Il vento è dalla nostra parte e procediamo a vela, godendoci il panorama.

Arrivati all’altezza del Lazio, come previsto, il mare e il vento si fanno più aggressivi. Iniziamo una bolina strettissima, la barca sbatte sulle onde, sbandando fortemente .

La comodità è un ricordo lontano, lo stomaco è in subbuglio, e le onde ci sovrastano, talvolta inondando la barca . Serafino, però, non si lascia intimidire: sale su onde alte 4/5 metri, le cavalca con una grazia inaspettata, e poi riscende giù così velocemente da percepire il vuoto.

La notte è un mix di acrobazie: schiacciati contro le pareti della cabina per la piega, saltando sul materasso per le onde, e con la voglia di arrivare che cresce di minuto in minuto. È difficile mangiare, andare in bagno, dormire o svolgere qualsiasi attività.

Questa condizione dura per 30 ore che sembrano non finire mai.

Nonostante tutto, Serafino ci dà una sicurezza incredibile: padroneggia le onde con maestria e stabilità, trasformando questa navigazione in un’esperienza intensamente emozionante e, a suo modo, bellissima.

GIORNO 16 – 22 Maggio

Arriviamo finalmente in Toscana e, in lontananza, scorgiamo il Giglio. Tra le isole, il mare finalmente si calma e ci regala qualche ora di tranquillità e relax.

E così, finalmente, torniamo a cucinare! Prepariamo uno spaghetto con tonno, olive, capperi e pomodorini che, ve lo assicuro, non è mai stato così buono.

Le ultime 20 miglia del nostro viaggio si rivelano nuovamente impegnative. Le onde e il vento teso, che soffia deciso tra i 25 e i 30 nodi, sembrano voler mettere alla prova la nostra resistenza, rendendo questo ultimo tratto di navigazione intensa e carica di adrenalina.

Finalmente facciamo ingresso nel porto di Rosignano, spinti dalle onde,

raggiungendo così quello che sarà casa per un po’ di tempo.

Siamo stanchi, ma il cuore trabocca di gioia: è stato un viaggio unico, indimenticabile e meraviglioso.

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